Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore (Emily Dickinson).



martedì 24 febbraio 2009

5 giorni surreali

I cinque giorni più frenetici di Ivrea si sono ufficialmente conclusi. Mentre scrivo, infatti, lo scarlo sta bruciando. In tutti questi anni non ho mai avuto occasione di andare a vederlo tra l'altro. Detto questo, ne sono successe davvero di tutti colori. Le sorprese non sono mancate, anche se forse mi aspettavo qualcosina di più che è mancato.
Giovedì sera è stata una serata tranquilla tutto sommato, in giro si è vista meno gente rispetto agli altri anni. Scandaloso vedere Piazza di città completamente spenta e silenziosa. I giardinetti hanno cercato di bilanciare questa pecca. Io ho rischiato di uccidere un paio di persone con il cestino che si è quasi rivelato un'arma mortale. In compenso ho visto le stelle un paio di volte perchè c'è gente che invece di salutarti ti prende in bracco e ti tira in aria. e ti fa perdere tutto ciò che hai nel cestino..
Dimenticavo di parlare dell'inizio serata: paletta dei carabinieri appena uscite di casa. Stavo morendo dal ridere. Pure loro si sono lasciati andare con qualche battuta riguardo al fatto che fossimo vestite da Cappuccetto rosso alla ricerca di un possibile Lupo. Tutto ciò è stato seguito ad un gatto nero che ci ha tagliato la strada al mercato, bell'inizio insomma!

A proposito di Lupi, se ne sono visti pochi in giro :) e l'unico lupo che abbiamo trovato si è rivelato essere un cucciolo.. Un complimento speciale va a quella che tra di noi ha rimediato un salame al cioccolato, a quella che tra di noi ha detto ai carabinieri che se avesse trovato un lupo si sarebbe fatta mangiare volentieri, a quella che ha quasi ucciso uno vestito da cesso.. e a quella che tra noi l'ha quasi rotto il cesso :D

Sabato sera. Dio mio. Preparativi frenetici, capelli e trucco improponibile. Poi una camminata da San giovanni fino alla sede cantando e urlando.. e perdendo per strada bottiglie e chupa chups che non stanno nella casacca perchè si allenta. E chi perde qualcosa deve pagar pegno. Gli assi devono sempre distinguersi. Parte la sfilata, senza aspettare l'uscita della mugnaia e dopo un tempo indefinito ci ritroviamo in Borghetto con il vin brulè. I miei guanti bianchi hanno risentito di questo incontro. arriviamo in lungo Dora e qui al sfilata si blocca di colpo, abbiamo il tempo di andare da ferrando e tornare che nessuno si è mosso. Facciamo passare la mugnaia, che mai ho visto così tante volte come in questi giorni, e i fuochi esplodono. Sono sempre ipnotizzata dai fuochi e devo sempre esprimere un desiderio, è una cavolata che mi sono inventata quando ero piccola. Spente le luci, il cielo torna scuro e noi torniamo a camminare e trascinarci fino in piazza ottinetti, incontrando un paio di tuchini che poi ci convincono ad andare ai giardinetti.

Ecco, qui ho rischiato le ossa a momenti. Il pogo mi ah letteralmente travolto ben due volte, la seconda si è rivelata particolarmente dolorosa e gente mai vista è venuta a recuperarmi in mezzo alla bolgia. Io neanche volevo pogare. Ero lì ferma che mi stavo guardando attorno. strano ma vero, le calze iper pesanti hanno impedito che qualsiasi livido spuntasse fuori, almeno quello..

Nuova camminata per raggiungere la macchina, le mie gambe mi stanno chiedendo cos'han fatto di male.

Lunedì Tiro. O meglio io guardo, sono un fifona, non tiro. Prima o poi un po' di coraggio lo prenderò però. C'era un sole bellissimo, si stava davvero bene. E' stata proprio un'altra piacevole giornata.

E poi la festa degli scacchi. Un po' troppa musica anni 60 e 70 però..

Ora si torna alla normalità, dopo la caccia alle foto.. anzi la rissa dai fotografi.

Ho tirato due o tre somme in questi giorni.




"nel dubbio è meglio abbandonare qualsiasi strada e prenderne una davvero nuova.."

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