Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore (Emily Dickinson).



giovedì 2 luglio 2015

Primavera pavese




A luglio 2014, in una sera che nasceva per essere spensierata, qualcuno 
provocatoriamente mi chiedeva come mai io, giurista in erba, avessi scelto di 
fare un'esperienza lavorativa con ragazzini.. un'esperienza che poco 
c'entrava con il mio percorso universitario.

In realtà, quella sera neanche dovetti rispondere a quella scomoda domanda. 
Qualcuno con un maggior tempismo mi fece il favore di rispondere al posto mio, 
dicendo che la professione che avrei voluto fare richiede di saper mettersi
 alla prova ogni giorno, 
anche con materie mai affrontate prima d'ora.

Nulla accade per caso, questo mi è chiaro ormai.

A distanza di qualche mese mi sono ritrovata infatti a lavorare con i giovani 
un'altra volta.

Mi sono sentita fortunata in quel periodo.
Ogni volta che andavo via dall'università ero esausta, ma, al tempo stesso, carica di un'energia positiva 
pazzesca e inebriante.

È una sensazione che non ho mai provato nella mia più lunga esperienza 
lavorativa purtroppo e so benissimo il motivo.
È questione di sentirsi al posto giusto nel momento giusto. 
È qualcosa che ti fa andare avanti per ore, senza sentire la stanchezza e facendoti dimenticare qualsiasi altra 
cosa ruoti attorno a noi.

Un'esperienza che mi ha lasciato un bel sorriso sulle labbra, anche se, il silenzio è calato non appena gli studenti mi hanno visto arrivare. Come se non potessero più parlare di cavolate e dovessero per forza stare seri.

Tutti i loro occhi  puntati addosso mi hanno fatto sentire "dall'altra parte". 

Il lato dei "vecchi", che in realtà è solo quello degli studenti un po' cresciuti al 
momento.



Voglio pensare positivo, voglio pensare che tutto andrà bene.