Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore (Emily Dickinson).



lunedì 29 luglio 2013

#malinconiaportamivia


Un'estate malinconica come non mai.
E' proprio vero che puoi "chiudere" col passato, ma se il passato non ha chiuso con te.. prima o poi verrà a bussare alla tua porta.
Ricordo una lontana estate in cui tre ragazze giocavano a fare le grandi.
"Questo lo incontriamo sempre in giro". Da lì iniziò quel nuovo capitolo.
Capitolo archiviato bruscamente poi. Un bel falò mentale di quel paio d'anni passati a ritrovare un battito regolare.
Decisi di non voler più avere a che fare con quel mondo.
Tuttavia,negli ultimi giorni quel mondo è appunto tornato alla mia porta e io l'ho affrontato come non avrei pensato di poter fare.
Il destino, o chissà che cosa, ha voluto che io assistessi come distaccata spettatrice a qualcosa di estremamente doloroso per chi invece l'ha subito in prima persona. Questo dolore, e non solo questo, mi è stato quindi risparmiato.

A parte ciò, i ricordi risuonano ovunque in quest'estate.
Risuonano mentre guido in corso Casale e mi riportano alle prime fughe spericolate a Torino.
Risuonano talmente tanto che Torino ed io abbiamo pure raggiunto un accordo di tregua in un angolo di pace che effettivamente manca a Milano.

Penso alle stradine assolate e polverose che si percorrono per raggiungere le spiagge... Penso a quando mi rifugiavo in pineta perchè il sole era troppo caldo e mi addormentavo. E penso che tutto ciò mi manca.

In questi giorni ho anche capito quanto sia insensato trovare sempre qualcosa di cui lamentarsi invece di apprezzare i bei momenti al cento per cento. Come quando stai andando in un bel posto a piedi e scopri che la strada per arrivarci è più lunga del previsto: qual è il problema?. Camminerai un po' di più per raggiungerlo.

Ma i pezzi del puzzle andranno prima o poi a posto.. e le risposte arriveranno anche stavolta.
Anche a distanza di almeno cinque anni, magari.

Juliet- Avalon

domenica 14 luglio 2013

Mi piacerebbe essere come te.

Luca Argentero, alias Lorenzo, dice ad Ambra Angiolini, alias Roberta, questa frase nel film "Saturno contro". http://www.youtube.com/watch?v=6iOrDregzMI
Il dialogo è interrotto da qualcuno che suona il campanello di casa.
Non sapremo mai esattamente cosa ha spinto Lorenzo a dire quella frase a Roberta.
Lorenzo infatti avrà un malore poco dopo e non si riprenderà più.
Come lo spettatore, pure Roberta si interrogherà sul significato di quelle bellissime parole.
Lei così incasinata, irrisolta.. lei che non è soddisfatta di se stessa non si capacita di come mai qualcuno vorrebbe essere come lei.

Penso che sia molto raro pronunciare a voce alta una frase del genere. Forse perchè rappresenta la forma più sincera di ammirazione e stima che ci possa essere. L'unica manifestazione positiva dell'invidia.
Più facilmente è possibile che capiti di pensarla e tenerla per noi.
Ancora più probabile però è pensare "io non vorrei essere così".
Siamo così bravi infatti a notare i difetti negli altri.
Così concentrati su noi stessi e sul nostro piccolo microcosmo.

Come si può però non pensarlo di fronte ad una persona che ha avuto il coraggio di inseguire davvero la sua passione? per quanto rischiosa fosse la strada, per quanto lontana la dovesse portare..
Come si può non dirlo di qualcuno così naturalmente gentile con tutti, così sereno al punto di mettere a proprio agio chiunque? Qualcuno così attento a chi gli sta attorno da dare l'impressione di sapere leggere dentro alle persone in un istante?

Io non sono stata così coraggiosa da seguire una vena creativa.
Mi sarebbe piaciuto e talvolta lo rimpiango un pochino. Alla fine della fiera, tra l'altro, non ho neanche scelto qualcosa di meno rischioso e faticoso.
Per il resto, però, posso fare ancora del mio meglio; ho ancora un po' di tempo, anche se non troppo a dire il vero.
 Passiamo infatti una buona parte della nostra vita ad essere inconsapevoli di ciò che siamo e a comportarci a caso.
Quando ne prendiamo atto, siamo entrati ufficialmente nel mondo degli adulti. In quella fase abbiamo modo di cambiare ciò che non ci piace di noi stessi, se ovviamente vogliamo  cogliere l'occasione di migliorare.
In un battito di ciglio però rischiamo di risvegliarci troppo tardi ed essere già in ritardo per i cambiamenti. Una volta lì, difficilmente ci si può sbloccare.

Inseguirò ancora quei traguardi, in primo luogo per me stessa ovviamente. Non mi accontenterò finchè il puzzle non sarà completo. ma mi godrò anche il "viaggio", senza chiedermi troppo.
E se prima o poi capiterà l'effetto collaterale del "mi piacerebbe essere come te".. beh, sarà ancora più bello.

mercoledì 3 luglio 2013

Do you like my tight sweater?



E' la prima banale frase che ha fatto sì che due sconosciuti cominciassero a parlare.
Perchè sì, we all start as strangers.
I due sconosciuti in questo caso erano Róisín Murphy e Mark Brydon. Quella sera iniziava pian piano la loro storia d'amore.
Da lì a poco divennero noti come i Moloko e nel 1999 e 2000 ci regalarono due canzoni che sono entrate nella storia della musica dance: Sing it back e The Time Is Now.
Ancora oggi non mi stufo mai di ascoltarle ma soprattutto di ballarle.

Roisin e Mark decisero di intitolare il loro album di debutto proprio con le prime parole che Roisin rivolse a Mark.
I due si lasciarono in seguito e i Moloko sparirono quasi del tutto dalla scena musicale.

Non sarebbe bello ricordarsi più o meno esattamente le prime parole che ci si è detti come hanno fatto Roisin e Mark?

E' vero, spesso si tratta solo di scambiarsi strette di mano e nomi ..e, magari, se si è fra tante persone, ci si dimentica immediatamente i nomi perchè sono troppi (ma, in realtà, è perchè siamo più concentrati sul dire il nostro e non ascoltiamo). Insomma, non succedere nulla di così originale da colpirci.
Altre volte però i primi incontri sono più interessanti ed insoliti e varrebbe la pena conservarne un ricordo vivo.
Effettivamente non è facile però, probabilmente anche perchè quando conosci qualcuno non puoi neanche lontanamente immaginare quanta importanza potrà avere per te quella persona.
Potresti anche non vederla mai più, quindi perchè prestarci attenzione?

Ci ho pensato su.
Ricordo esattamente solo una prima frase, accidenti :) .
Me la disse una persona che ancora oggi, dopo anni, è mio amico.

Primo anno di università. Aula Magna, presentazione del corso di laurea.
Sta parlando un professore di Filosofia del diritto.
Questo ragazzo è seduto alla mia sinistra. Mi guarda e dice: "Ma questo qui quanto parla?!".
E io rido. Quale migliore inizio.