Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore (Emily Dickinson).



martedì 23 aprile 2013

Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere.

Il diverso approccio della donna e dell'uomo di fronte alla possibilità di una nuova storia d'amore.

Lei. Pensa alla compatibilità o meno dei caratteri e si chiede se le loro differenze possano essere d'ostacolo.

Lui. Cerca di capire quanto possa essere impegnativa la ragazza in questione. Forse non è solo una da "una botta e via".


Lezione di pragmaticità maschile 1.0


sabato 13 aprile 2013

Il tatuaggio.

Tu hai mai avuto l'orecchino al naso?
No, non sono una tipa da orecchino al naso io. Però ho un tatuaggio!
Ah sì? cos'è?
Un simbolo celtico. Non è la croce celtica però.
E cosa vuol dire?
Acqua, aria, e terra.. (adesso mi chiederà perchè non c'è il fuoco, come tutti...)

Alla fine otto anni fa avevo davvero così bisogno di farmi questo tatuaggio?
Era poi così denso di significati?

All'epoca effettivamente ci credevo.. Dicevo "è un simbolo che mi sono sembra portata dietro"..
Se guardo oggi il mio triskel vedo una ragazza di 18 anni che aveva una gran voglia di far vedere al mondo che era capace di prendere le proprie decisioni da sola. Voleva dimostrare che nulla le avrebbe impedito di fare ciò che aveva in testa.

Oggi ovviamente so che nulla si deve dimostrare, quasi mai a se stessi, tanto meno agli altri.. e che se si vuole essere in un certo modo lo si deve fare e basta.

Il triskel resterà sempre con me, e probabilmente non solo, anche perchè, come dico io: tanto è sulla schiena e non ricordo quasi di averlo a volte.


giovedì 11 aprile 2013

il mio Credo personale.

So, so you think you can tell Heaven from Hell,

blue skies from pain.
Can you tell a green field from a cold steel rail?
A smile from a veil?
Do you think you can tell?
And did they get you to trade your heroes for ghosts? 
Hot ashes for trees?
Hot air for a cool breeze?
Cold comfort for change?
And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage?
How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl, year after year,
Running over the same old ground. 
What have you found? The same old fears.
Wish you were here. 



giovedì 4 aprile 2013

Mangia, prega, ama..

Mangia, prega, ama è un film che piace ma non convince fino in fondo.
La trama è promettente:  vediamo questa donna lasciarsi alle spalle un divorzio doloroso e buttarsi presto in un'altra storia d'amore. Ciò la aiuta a staccarsi dalla sofferenza che provava, ma purtroppo non la porta molto oltre.
Ci affascina la sua scelta coraggiosa di partire, di lasciarsi tutto alle spalle e dedicare tempo a se stessa per ricaricarsi. Infatti subito dopo la vediamo a Roma a strafogarsi di cibo.

Poi qualcosa si perde, soprattutto a Bali. Bali non basta. Javier Bardem non basta.

In alcune cose però questo film è affascinante e ogni volta che lo danno in televisione non posso fare a meno di guardarne qualche spezzone.

Ad esempio, i flashback, ovvero soprattutto i ricordi della relazione col marito e di quella che è venuta subito dopo. Il regista è geniale nell'inserirli improvvisamente, come dei fulmini a ciel sereno, come delle imprevedibili strette al cuore. 
Perchè è così che accade. 
Stai facendo colazione seduta su un tappeto e ti viene di colpo in mente la fine di un litigio con l'ex.

Sarebbe interessante sapere a cosa sono dovute queste associazioni mentali masochiste che facciamo, quasi senza controllo, ogni volta che perdiamo qualcuno. La nostra mente fa brutti scherzi, ripesca ricordi a cui non pensavamo minimamente quando stavamo bene.. Perchè ci affliggiamo così?

A parte ciò, c'è un'altra cosa di questo film che mi è piaciuta e ve la riporto qua sotto..

Caro David,
abbiamo perso i contatti da un po' e così ho avuto il tempo che mi serviva per riflettere su me stessa.
Ti ricordi di quando mi hai detto che dovevamo vivere insieme ed essere infelici per poter essere felici?
Considerala una testimonianza di quanto ti amo aver passato tanto tempo a sforzarmi di accettare la tua offerta; ma un amico l'altro giorno mi ha portata in un posto sorprendente, l'Augusteo [...]
è uno dei posti più silenziosi e solitari di Roma. La città vi è cresciuta intorno durante i secoli... è come una ferita preziosa, come una tristezza a cui non vuoi rinunciare, perché è un dolore troppo piacevole.
Tutti vogliamo che le cose restino uguali, David, accettiamo di vivere nell'infelicità perché abbiamo paura dei cambiamenti, delle cose che vanno in frantumi, ma io ho guardato questo posto, il caos che ha sopportato, il modo in cui è stato adoperato, bruciato, saccheggiato, tornando poi ad essere sé stesso, e mi sono sentita rassicurata.
Forse la mia vita non è stata così caotica, è il mondo che lo è, e la sola vera trappola è restare attaccati a ogni cosa.
Le rovine sono un dono. La distruzione è la via per la trasformazione.
Anche in questa città eterna l'Augusteo mi ha dimostrato che dobbiamo essere sempre preparati ad ondate infinite di trasformazioni.
Sia io che te meritiamo di più che stare insieme perché altrimenti abbiamo paura di essere annientati.
Elizabeth (Julia Roberts)
dal film "Mangia, Prega, Ama" di Ryan Murphy
da PensieriParole

martedì 26 marzo 2013

Orazio, quanto vorrei saperti ascoltare..


Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi
finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios
temptaris numeros. Ut melius, quidquid erit, pati,
seu plures hiemes, seu tribuit Iuppiter ultimam,
quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare
Tyrrhenum: sapias, vina liques, et spatio brevi
spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.

Non domandarti – non è dato saperlo – a me, a te
quale sorte abbian dato gli dèi, e non chiederlo agli astri,
o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sarà:
se molti inverni Giove ancor ti conceda
o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde
del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino
 – breve è la vita – rinuncia a speranze lontane. Parliamo
 e fugge il tempo geloso: carpe diem, non pensare a domani.


domenica 24 marzo 2013


Mi sento stringere il cuore. 

Quando ascolto alcuni canzoni mi capita tutte le volte, come se fosse la prima volta che le sento. Invece, sarà la millesima.

Di recente mi è successo con 1979 degli Smashing Pumpkins, canzone che mi accompagna da una vita ormai. La perfetta colonna sonora per un tragitto su un mezzo pubblico.

L'altro giorno invece è stata Autumnsong dei Manich Street Preachers,  col suo ritornello trascinante.

Oggi  ho ascoltato Mi ritorni in mente di Lucio Battisti. Questa canzone era rimasta un po' inosservata rispetto a tutte le altre che mi piacciono 
E' stato come se  la conoscessi da sempre. L'attacco iniziale è da brividi.  

Anni fa qualcuno mi disse che, invecchiando, tutte queste sensazioni evocate dalla musica sarebbero venute meno.
Io spero ancora che quel qualcuno si sia sbagliato. 

Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti dolore - Bob Marley




giovedì 21 marzo 2013