Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore (Emily Dickinson).



giovedì 27 giugno 2013

Sul tram 9.



Quanti rischi ci prendiamo nella nostra vita? Moltissimi.
Mi ci ha fatto pensare un amico ieri sera. Elencare tutte le cose pericolose che finora ho fatto mi ha un po' impressionato.
Per esempio, da bambina ero affascinata da mio padre quando si radeva la barba col rasoio. Un giorno ho deciso di farlo anche io, pur non avendone bisogno. Senza schiuma da barba e aspettando che i miei non fossero a casa. Ovviamente mi sono tagliata la guancia.
A 16 anni mi sono tuffata da degli scogli a Malta, senza sapere bene cosa stavo facendo. Ricordo che avevo paura infatti e il primo tuffo lo feci per mano ad altre due persone.
L'anno scorso ho fatto rafting, andando a sbattere col gommone contro un masso proprio dal lato in cui c'ero io. Era un rischio calcolato dal ragazzo che ci accompagnava e mi aveva spiegato esattamente cosa avrei dovuto fare per non prendermi la roccia in faccia. Non vedo l'ora di provare di nuovo.
Ho fatto il bagno con gli squali, scoprendo che si trattava di squali solo una volta uscita dall'acqua. "Ma attaccano l'uomo?" "si, qualche volta capita.." "Ah..".
Stessa cosa sul Mar Rosso con un barracuda, solo che lì avevo 10 anni.
Sono volata col motorino, prendendo una curva agli 80 km/h.
Ho scritto sulla schiuma su una macchina e poi sono dovuta scappare. Ancora oggi mi chiedo se quei ragazzi che ci inseguivano fossero davvero i proprietari o solo dei tamarri che volevano attaccarsi.

Aggiungete poi tutte le imprudenze che fai quando sei bambino e che non ti sembrano nulla di che. Metteteci anche altre stupidaggini che tutti fanno nella loro vita ma che non è proprio il caso di riportare qui.

A conti fatti, forse, anche chi pensa di essere molto razionale risulta essere piuttosto impulsivo.

E c'è chi fa ancora cose più pericolose di quelle qui citate. Tipo Philippe Petit per citarne uno, l'acrobata francese che passò da una Torre Gemella all'altra restando in equilibrio su un filo. Tutto questo senza protezione.

Ti può andare  davvero male a volte. Altre volte ti può rimanere una cicatrice, come quella che ho sul gomito per il volo col motorino, che oggi in realtà si vede a malapena.
E' che vivere col paracadute non rappresenta comunque una sicurezza visto quanto può essere beffardo il destino.
Tanto vale prendersi dei rischi, cercare di calcolarli per non farsi del male fisico, evitare le stronzate vere e proprie.. ma vivere il più possibile. Troppa prudenza ci limita soltanto e in ogni caso non ci protegge abbastanza.

La stessa cosa, se ci pensate, avviene con l'amore e l'amicizia. Qui le cicatrici non si vedono ma noi sappiamo bene se ne portiamo o meno e talvolta anche gli altri possono intravvederle.
Ma anche qui vale la pena non volare sicuri, per quanto a volte ci sia davvero il rischio di farsi male.


Qui la smetto perchè c'è chi ha saputo di dire queste cose già prima di me e soprattutto meglio:
"Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu... canti con rapimento e danzi come un derviscio.
Abbi una felicità delirante o almeno non respingerla.
Io so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi.

Io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo? Be', dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore. Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente... be', equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non hai tentato, non mai hai vissuto."
Vi presento Joe Black



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