Porta con te anche quelle che associ a ciò che stai lasciando alle spalle. Sembra un grande controsenso, ma d'altra parte, perchè mai privarsi di qualcosa che ci piaceva già così tanto prima? Portale con te quindi, nonostante tutto.
La cura è non rimanere attaccati a nulla e, se è possibile, tagliare i vecchi ponti per costruirsi strade nuove.
La cura è nausearsi di associazioni mentali, finchè il repertorio della nostra memoria è terminato e si è sfogato a sufficienza nel risuscitare i fantasmi.
La cura è seppellire i pensieri, ma non metterci troppa foga nel farlo.. Perchè?
Perchè la cura è il tempo. Grande luogo comune, ma così è in parte. La cura è il tempo fra l'altro.
La cura è stare con chi ti fa sentire bene.
La cura è il giudizio. Severo, ma necessario.
La cura è soprattutto il punto di vista alla fine.
"Devo cambiare i miei piani" diventa "Posso fare quello che voglio".
"Non devo rendere conto a nessuno" diventa "Ci sono io al primo posto".
Brindo alle sconfitte quindi, ai sogni infranti e i cambiamenti imposti e sgraditi. Non sono nient'altro che opportunità di fare cose diverse.. ma anche di fare ciò che abbiamo sempre voluto e per cui magari stavamo per scendere a compromessi.
Per aspera ad astra.
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