Barcelona, sento la tua mancanza.
Mi sono ritrovata ad attraversare le tue vie molte volte durante la mia vita.
Sei stata un colpo di fulmine, un luogo di perdizione e una dolce culla.
Ti ho rivista sul grande schermo e spesso ho sentito la tua mancanza.
Mi è successo di nuovo ultimamente.
Devo però dire che i bei ricordi sono arrivati solo in un secondo momento. Mi sono iniettata la mia solita buona dose di autocritica e ho ripensato alla forte impulsività che avevo ai tempi e alla serie di decisioni sbagliate che ho preso in quella lontana estate, alcune delle quali prese anche mentre ero a Barcelona.
Ma alla fine perchè devo pensare solo agli aspetti negativi?
Questa città mi ha anche dato tanto. Una cara amica che mi fece un ritratto mentre eravamo sulle scalinate del museo d'arte moderna nel Raval. Andare a ballare alle tre di notte, come usano fare gli spagnoli, al Razzmatazz: una discoteca enorme, forse la più esaltante in cui io sia mai stata. La vista a perdita d'occhio dalla montagna del Tibidabo. Le panche rovinate della Oveja negra dietro Las Ramblas. Dalì, Mirò e Gaudì. Vedere "Lost in Traslation" seduti sull'erba del Montjuic. Tossa de Mar, malinconica e arroccata. Il labirinto del Barrio Gotico. Il sole di dicembre sul Maremagnum. El Born, forse il mio quartiere preferito. La placa Reial, così tranquilla d'inverno, così caotica e sporca d'estate. E ovviamente, il cibo spagnolo.
Il concetto di casa diventa piuttosto vago quando ti trovi così bene in un altro posto.
Continuerò ad inseguirti nelle pubblicità, nei film, nei video musicali.. e magari prima o poi tornerò ancora una volta da te.
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