Finora non ho mai usato Facebook per esprimere il mio rammarico quando è mancato qualche personaggio universalmente conosciuto. Ho sempre pensato, infatti, che non fosse il caso e che soprattutto non valesse la pena scrivere una frase banalissima pur di beccarsi una sfilza di Mi piace. Ovviamente c'è sicuramente anche chi lo fa in modo sincero e spontaneo.
Questa volta penso sia opportuno fare un'eccezione e voglio qui dedicare un pensiero a Marco Simoncelli.
Marco aveva 24 anni, esattamente come me.
Io ieri sera stavo festeggiando un mio piccolo traguardo e lui invece probabilmente si stava concentrando per la gara di oggi. La sua ultima gara, purtroppo. Ma lui questo non poteva saperlo.
Stamattina mi sono svegliata intontita dopo la serata. M. ed io siamo saliti in macchina dirigendosi verso casa e io ho detto: "accendiamo la radio!" Quando è finita la canzone che stavano passando, abbiamo sentito il conduttore leggere dei messaggi arrivati in redazione. Io non ho capito a cosa si stava riferendo, è stato M. a suggerirmelo perchè poco prima aveva letto sul sito della Gazzetta : "Sic non ce l'ha fatta". Lui pensava che fosse un riferimento alla gara, nulla di più.
Dopo poco il giornale radio ci ha confermato la brutta sensazione e ci ha lasciato senza parole. Ancora adesso stento a crederci. Mi chiedo quale disegno malsano voglia che accadano cose del genere e quale sia lo scopo di tutto questo.Ognuno di noi ha un timer con un conto alla rovescia?
Se già la notizia di per sè mi ha scioccata, le immagini hanno contribuito ancora di più. Ero in dubbio sul vederle o meno, data la dinamica dell'incidente, ma tapparsi gli occhi non serve a nulla.
Eccolo. Il suo corpo privo di vita che non sembra arrestarsi nella sua corsa a causa dell'impatto. Il casco è già sbalzato via, facendo raggelare a tutti il sangue.
E in un attimo ci hai lasciati.
Non è giusto.
Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore (Emily Dickinson).
domenica 23 ottobre 2011
mercoledì 12 ottobre 2011
11 ottobre 2011
La storia si ripete. Questo è quello che mi viene da dire se oggi guardo indietro.
La Mia storia.
Mi sono posta degli obiettivi. Traguardi intermedi, pensando volta per volta ad ognuno di essi, senza osare salti nel vuoto.
Puntualmente, molte persone attorno a me mi scoraggiavano: alcune volevano buttarmi giù, altre volevano solo farmi riflettere. Io ascoltavo, ascoltavo tutto. Alcuni di queste facevano il tifo per me, però di fatto non mi lasciavano molte speranze.
Ecco, se ogni volta io avessi davvero dato retta a queste voci, ora non sarei dove sono.
Ho solo raggiunto i miei piccoli traguardi, nulla di stupefacente magari. Però ce l'ho fatta e questo è il bello del nostro percorso. Per quanto le persone possano essere più esperte e mature di noi, non possono prevedere esattamente il corso degli eventi.
Abbiamo sempre la possibilità di stupire e di stupire noi stessi.
Spero di non scordarmi mai la giornata di ieri, anche se tutto mi sembrava irreale.
E spero di ricordarmi di tirare dritto la prossima volta che qualcuno mi dirà che non ce la farò.
Il mio futuro è ancora un grande punto interrogativo, ma sono sicura che capirò qual è la mia strada. Ieri forse potrei già aver ricevuto un piccolo segno. O forse il destino voleva solo prendersi gioco di me.
domenica 2 ottobre 2011
Ma io dov'ero?
Ti ricordi quando mi insultavi perchè ascoltavo la cover di Will Young di Light My Fire?
Registi come Muccino o Ozpetek avrebbero molto materiale per girare uno dei loro film se inciampessero in quel gruppo di persone..Sto pensando a film come "L'ultimo bacio" o "Saturno contro", in cui si raccontano storie di gruppi di persone.. Ok, forse quel gruppo di persone non sarebbe forse abbastanza bizzarro per uno come Ozpetek..
Ci siamo. Siamo al giro di vite.
La prima laurea seria del gruppo. Un 110 e lode che è un riscatto rispetto a quel 96 che effettivamente non ti dava piena giustizia. Però noi sapevamo che ce l'avresti fatta senza problemi. Sei uno di quelli che fisicamente è cambiato di più. Hai abbandonato i capelli corti, le basette "tribali" e i vestiti da bravo ragazzo. In cambio hai avuto una massa di capelli ricci quasi come quelli di Branduardi e pantaloni scozzesi.
Il primo matrimonio del gruppo. Non avevamo mai cercato di indovinare a chi sarebbe toccato per primo salire all'altare. Nè potevamo immaginare come ci saresti arrivato. Alla fine però, se ci penso, erano già tutto scritto in quel biglietto di Natale in cui dicevi che ti saresti sempre portato nel cuore il ricordo di quell'ultimo anno, qualsiasi cosa sarebbe successa in futuro. Era come se dentro di te sapessi che quel periodo non sarebbe potuto durare in eterno e che sarebbe stato incompatibile con la tua vita futura.
E questo è solo l'inizio, le vite degli altri sono ancora tutte da scrivere, le partite ancora tutte da giocare. Fondamentalmente nessuno è cambiato e non sembra che siano passati 10 anni dalla prima volta che ci siamo conosciuti.
Questo mi rincuora.
Mi sono persa qualche pezzo delle vostre vite. Roba da chiedersi: ma io dov'ero? Io dov'ero, bella domanda. Io ero a perdere tempo dietro a paranoie e cazzate.
L'importante però è recuperare il tempo perso.
The Doors - Touch Me
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