Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore (Emily Dickinson).



lunedì 25 novembre 2013

Magica Venezia

Venezia, uno dei tanti gioielli che solo l'Italia può vantare.
Così unica che gli americani si sono inventati un albergo a Las Vegas per cercare di averne un pezzetto per loro.
Una città magica, al punto da sembrare finta.
Estremamente affollata nelle strette vie del suo centro, tanto da dover sgomitare per farsi strada e riprendere a respirare a causa della sua umidità.
Silenziosa e oscura appena si abbandona San Marco, al punto che l'unico rumore percepibile è l'acqua mossa dalle barche che sfrecciano sui suoi canali. Di notte, quell'acqua, che si trasforma in inchiostro nero, dondola appena le barche ormeggiate su cui i veneziani si siedono a bere le ombre e a gustare i cichetti.
Venezia ricorda un dipinto e perfino quando passeggi per le calli e i sottoporteghi pervasi dal forte odore di fritto, viene da chiedersi se esista davvero.

Di seguito elenco le tappe imperdibili, con un consiglio che magari può apparire banale: prestate attenzione ai dettagli dei palazzi veneziani, io sono rimasta affascinata proprio da questi piccoli particolari (se paragonati alla maestosità complessiva degli edifici).

1. Giro sul Canal Grande. 
Prendete il vaporetto n. 1 (costo del biglietto 7 euro circa) e rimarrete senza fiato ammirando la serie infinita di palazzi si affacciano sul Canal Grande, il Ponte di Rialto e infine a Piazza San Marco. 




















2. Quartiere di Castello.
Tranquillo quartiere in cui perdersi girando per le piccole vie. Qui tutto è talmente magico che perfino i panni stesi ad asciugare sui fili incuriosiscono i turisti. Nasconde una piccola perla, la Libreria Acqua Alta.  http://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187870-d2208448-Reviews-Libreria_Acqua_AltaVenice_Veneto.html














3. Palazzo Ducale.
Maestoso e affascinante. Un vero capolavoro, così come il celebre Ponte dei Sospiri. Bellissima la vista sull'isola di San Giorgio.





4. San Marco.
Non c'è bisogno di descrivere una delle più belle piazze d'Italia su cui si affacciano l'omonima basilica dai mosaici dorati, il campanile, la torre dell'orologio. Tutto in una cornice di portici dalle mille arcate.

5. Basilica dei Frari e Santa Croce. 
Altro quartiere delizioso su cui si staglia questa immensa chiesa.

6. Palazzo Contarini Bovolo.
Nascosto tra le vie di San Marco, un'altra piccola perla da non perdere.
7. Cannaregio.
Quartiere meno affollato e infatti più tranquillo e autentico. Qui si trova il ghetto ebraico. 
Merita in particolare una passeggiata lungo le Fondamenta.
  
8. Dorsoduro.
Girovagando per questo sestiere si incrocia uno sguero, ovvero un cantiere per barche, e si arriva alla Giudecca. Da qui la vista su San Marco e San Giorgio è formidabile, così come la bella Chiesa della Salute. 


9. La Biennale.
Con il restauro del soffitto di Galileo Chini, la mostra ha da quest'anno un valore in più. E' un'esperienza da fare una volta nella vita, addirittura spirituale per certi versi. Possibilmente è preferibile essere accompagnati da una guida 

DOVE MANGIARE A VENEZIA:
- Pranzo veloce alla Rosticceria Gislon, http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187870-d1320404-Reviews-Rosticceria_Gislon-Venice_Veneto.html, favolosa la mozzarella in carrozza con l'acciuga. 
- Cena da Marisa, http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187870-d1088067-Reviews-Da_Marisa-Venice_Veneto.html, menù di pesce o carne (meglio prenotare per poter scegliere ed essere sicuri di trovare posto). Con 30 euro mangerete quattro/cinque antipasti (ottimi il branzino marinato e il polipetto con la polenta), un primo e la frittura di pesce, comprese le bevande e il caffè.
- Dopo cena al Parlamento (Cannaregio) o in Erbaria, dove i veneziani si ritrovano all'aperto.

Se visitate Venezia in primavera o estate, obbligatorio il "Bacaro Tour": in alternativa alla tradizionale cena girate per i bacari e assaggiate i cichetti (sostanzialmente delle tapas) accompagnati dalle ombre di vino o dallo spritz. 
Ecco un percorso consigliato da Cannaregio a Rialto.




martedì 5 novembre 2013

Il mio rifugio


Non ero molto convinta in partenza.
Il bianco mi aveva fatto storcere la bocca: ecco comparire la mia tipica espressione di disappunto.
Mi sembrava banale, noioso.
E poi me l'ero ripromesso: avevo già vissuto a sufficienza in una casa dalle pareti troppo candide.

E' così che ho deciso di dipingere alcune pareti di casa con colori importanti: bronzo scuro (e chi l'avrebbe mai detto? il marrone neanche mi piaceva una volta),  rosso fuoco e argento sfumato. Alcune pareti, appunto.

Sennonchè, le circostanze più o meno causali hanno fatto sì che quello che è definito il non colore tornasse prepotentemente nella mia vita.
In primis il pavimento: ho finito per scegliere un parquet sbiancato che ricorda il legno della betulla. L'idea mi è venuta una sera durante l'inaugurazione di una galleria d'arte. Lì però era il soffitto ad avere le travi sbiancate.
Poi le porte: avrebbero dovuto essere color canapa.. e invece sono arrivate bianche e così le abbiamo tenute.
Infine gli armadi e la cucina (e ovviamente di conseguenza il mobile tv): anche qui il bianco mi ha stregato.

Alla fine quel bianco è stata una benedizione. Mi sono resa tra l'altro conto sfogliando le riviste che molte case a cui vengono dedicati servizi sono quasi interamente bianche al loro interno. Come tele sempre pronte per essere rinnovate dai proprietari attraverso l'uso degli oggetti.

Ma soprattutto, quello che conta davvero è che ho ottenuto una casa pura.
Una casa anestetizzata, che non trasuda quanto è accaduto qui nei tempi precedenti.
Una casa dove ricominciare, creando ricordi nuovi.
Una casa dove tirare un sospiro di sollievo dopo una doccia bollente.
Una casa che è una culla, un luogo dove mi rilasso.. soprattutto quando ho la fortuna di passarci del tempo la mattina e il sole splende proprio sul mio letto.
Una casa dove finalmente mi sento a casa.