Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore (Emily Dickinson).



lunedì 30 settembre 2013

Da Dalyan ad Antalya

Dalyan. 
Qui si può fare un giro in battello sull'omonimo canale e si possono vedere le tombe licie risalenti al quarto secolo a.C. scavate nella parete rocciosa della montagna. La vista è da restare senza fiato perchè i templi hanno un che di incredibile. 
I battelli portano infine alla spiaggia di Iztuzu, nota per l’allevamento delle tartarughe Caretta Caretta. E' una spiaggia molto grande, con parte attrezzata e libera. Sono presenti un bar e i servizi.
 
Fethiye. 
Il paese è un buon punto di riferimento per girare la zona, ovvero fare un giro in barca alle 12 isole (soprattutto alla spiaggia di Cleopatra o dei cedri) e ad olud zenid. 
In quest’ultima spiaggia, una sorta di laguna (da qui il nome che significa Mar Morto), vi consiglio di andare la mattina perché è letteralmente presa d’assalto. Lettini ovunque, praticamente dentro il mare addirittura. L'accesso alla spiaggia è a pagamento ma il costo è molto contenuto. Sono presenti diversi bar. In generale è una zona piuttosto umida dove raramente c'è vento. Ottimo posto per fare snorkeling.
Il paese di Fethiye non è particolarmente degno di nota ed è meta soprattutto di inglesi. Questo aspetto non è positivo purtroppo: alcune zone limitrofe sono state trasformate in "lunapark" per turisti, con ristoranti non tipici, negozi di souvenir tutti uguali, musica ad alto volume e luci al neon..  

  
Altro luogo interessante della zona è il canyon di Saklikent.
Qui si può percorrere tutto il canyon a piedi. Se non siete avezzi a questo genere di esperienze è indispensabile l’aiuto di una guida del posto perché alcuni tratti non sono facili da scalare.
Il sito non è particolarmente sorvegliato e vi accedono anche famiglie con bambini, cosa che è meglio non fare proprio per la difficoltà del percorso. Passerete in mezzo alle acque ghiacciate del torrente e poi proseguirete tra le pareti del canyon che si avvicinano sempre di più. Indispensabile per non scivolare e farsi male è noleggiare le scarpette di plastica nera all’entrata del canyon. Ridicole ma vi salveranno la pelle. Occhio a portare la macchina fotografica, rischiate di farle fare un bel tuffo nell'acqua..
 
Kas. 

Molto più carina e caratteristica rispetto a Fethiye. Il golfo davanti a Kas è bellissimo, così come le spiagge di Kalkan (anche il paesino merita) e Kaputas, priva di quasi ogni servizio, se non fatta eccezione per un bar molto rustico. In queste due spiagge il mare è cristallino!

 

Devren. 
Questo paesino è meta di molti turisti russi che vengono a visitare la piccola chiesa di San Nicola.  
Dal porto di Cayagzi si può raggiungere l’isola di Kekova. Oltre a vedere la città sommersa dei lici, al castello di Kalekoy e ai sarcofagi in mezzo al mare, si può fare un’ulteriore esperienza stupenda: il bagno con le tartarughe Caretta Caretta! L'esperienza merita assolutamente quindi portatevi maschera e pinne!

  

venerdì 20 settembre 2013

Konya, Pamukkale ed Efeso




Lungo la strada dalla Cappadocia a Konya, non si può saltare il caravanserraglio di Sultanhani. Inizialmente era un luogo di riposo per le carovane che percorrevano la via della seta. In seguito è stato convertito in un mercato. La visita costa solo tre lire turche. 

A Konya, obbligatorio fare un salto al mausoleo di Mevlana, umanista turco la cui storia va la pena conoscere. Il mausoleo è inoltre uno splendido luogo per ricordarsi che viaggiare non significa solo visitare monumenti, ma anche conoscere e osservare un po’ la gente del posto. In questo caso, il mausoleo permette senz’altro di osservare meglio i turchi dato che i pellegrini sono sempre tantissimi.











Hierapolis e Pamukkale.
E’ sicuramente consigliabile iniziare la visita dal sito archeologico, andandoci la mattina presto. In questa zona, infatti, il clima è piuttosto caldo ed umido. Bellissimo il teatro.










Le pozze di travertino di Pamukkale si trovano sotto il sito archeologico e riservano uno spettacolo pressoché unico. La roccia bianca è accecante. Portatevi il costume e fate il bagno nelle pozze. E’sufficiente scendere un po’ per trovarne alcune poco affollate. E’ un’esperienza che vale la pena provare. Non è invece degna di nota la piscina di Cleopatra,  che è super affollata e a pagamento.
Efeso.

Ancora più emozionante rispetto a Hierapolis è il sito archeologico di Efeso, soprattutto per la via dei Cureti e la Biblioteca di Celso. Anche qui la temperatura è piuttosto elevata, meglio andarci la mattina. Non particolarmente degna di nota è invece la casa in cui si narra che la Madonna parte della sua vita. 




Una vera sorpresa è invece il paese di Sirinice. Autentico, rustico, ogni angolo è un gioiello. Mi raccomando, non limitatevi alla zona dei mercatini e girate per le vie laterali, meritano molto.


lunedì 9 settembre 2013

Cappadocia.


Per arrivarci da Istanbul si può fare tappa ad Ankara, anche se questa città vi sembrerà anonima rispetto alla prima. Non c’è competizione d'altronde.  Il Castello è conservato piuttosto rusticamente. Il Museo delle civiltà anatoliche merita, ma negli ultimi anni buona parte dell’esposizione è chiusa per restauri dell’edificio. Imponente e interessante è invece il mausoleo di Ataturk.

Proseguendo per la Cappadocia, vale la pena fermarsi all’immenso lago salato Tuz Golu. Un paesaggio lunare su cui camminare a pieni nudi volendo. Incredibile il contrasto con le campagne dalle tinte ocra del grano che lo circondano. Talvolta il lago assume delle surreali sfumature viola.

Altra tappa prima di entrare nel vivo della Cappadocia è  il lago nel cratere di narli gol e la vicina Valle di Ihlara. Un canyon in cui si possono vedere alcune chiese scavate all’interno della roccia.









Goreme.

 In questo villaggio si può visitare il Museo a Cielo Aperto, ovvero un insieme di chiese e cappelle scavate nelle formazioni rocciose tipiche di questa zona. Si tratta di cenere vulcanica che si è depositata e che è stata lavorata dagli agenti atmosferici dando vita a forme originali e talvolta un po’ bizzarre.
Nei dintorni di Goreme si possono visitare altre vallate, come la Valle dell’Amore, la Valle dei Piccioni e la Valle delle Rose, nonché i camini delle fate, caratterizzate da formazioni rocciose sempre diverse. E’ meglio alzarsi un po’ presto la mattina, questi siti si affollano presto di gente.


Un’esperienza unica è senz’altro ammirarle dall’alto di una mongolfiera alle prime luci del mattino. Io ho volato con la Istanbul Ballons ed è stato emozionante. Costo 150 euro, li vale tutti!

Uchisar. 
Qui è presente una formazione rocciosa che può ricordare la forma di un castello. Bellissima anche la vallata di fronte perché in questo caso le rocce sembrano dune di sabbia.










Città sotterranea di Kaymakli.

Questo luogo, assieme ad altri cento almeno, offriva protezione ai cristiani dai passaggi degli eserciti persiani e arabi. Se soffrite seriamente di claustrofobia pensate bene se potreste andare in difficoltà nel dover passare in cunicoli molto stretti. La visita è pero molto interessante!




Valle di Soganli. 
Anche in questa vallata, ricca di alberi di albicocche, sono presenti alcune chiese rupestri da vedere. Se vi trovate in questa zona all’ora di pranzo fermatevi al ristorante Soganli, di proprietà dell’attuale sindaco del paese. Mangerete a volontà spendendo poco, all’ombra degli albicocchi. Relax assicurato e rischio pennichella del dopo pranzo elevatissimo.


giovedì 5 settembre 2013

Turchia: Istanbul

Turchia, paese estremamente ricco di cultura. Un peccato mortale andarci “solo” per il mare. In Turchia, c’è anche il mare, ma molto di più come cercherò di mostrare nei prossimi posts.

Istanbul.
Un primo appuntamento per innamorarsi di questa città richiede tre giorni.



La Moschea Blu, Santa Sofia e la Cisterna Basilica sono  tappe obbligatorie.








Poi il Topkapi, dove mezza giornata non è sufficiente per ammirare la bellezza del luogo che ha ospitato i Sultani turchi. C’è da perdersi nei particolari delle maioliche che rivestono quasi ogni stanza, soprattutto se si decide di visitare anche l’Harem, che richiede l’acquisto di un biglietto a parte. Ma non c’è neanche da pensarci, andateci assolutamente. 



Il labirinto del Gran Bazar, dove i turchi, nel dubbio, parlano italiano con chiunque passi. Potrete cadere nella tentazione di pensare che sia un luogo troppo turistico, ma cosi non è. I prodotti in vendita lì sono invece di qualità superiore rispetto a quelli che si trovano nei mercatini della Cappadocia e lungo il mare.
Il mercato delle spezie, ma anche della frutta secca e dei dolci. Le mille forme che può assumere miele.


Infine, fate un giro su un battello sul Bosforo al tramonto. Perchè Istanbul è anche il corno d’oro e finchè non la osservi da lì non ti rendi conto di quanto sia immensa. Palazzi sfarzosamente barocchi come Dolmabahce, e bellissime case sul fiume



Aggiungeteci ancora la Moschea di Solimano, che osserva dall’alto tutta la città, e la Moschea di Rustem Pasa, con i suoi interni rivestiti di maioliche.





In tutto ciò mi manca Beyoglu e piazza Taksim, dove le proteste ancora ardevano e quindi era preferibili non recarsi lì. Prossima volta. 
Ortakoy è stata un’ottima alternativa per la sera. Perché Istanbul è anche uscire e ritrovarsi per strada, in mille zone della città. E perdersi nelle sue vie, complici le quaranta sedi universitarie che non sono un buon punto di riferimento.

una o più dolci tentazioni.... http://www.hafizmustafa.com/

domenica 1 settembre 2013

Estate 2013

Torino, alla fine ce l'hai fatta.
Sorniona e beffarda mi guardi dopo aver sfoderato l'ultimo asso nella manica. Quando ormai pensavo di essere immune al tuo fascino, di non sentirmi mai a casa tra le tue strade.. ecco che in una sera d'estate hai vinto tu questa lotta iniziata anni fa.
Le tue vie deserte e silenziosamente romantiche, una Piazza Vittorio soffusa e ovattata e quei portici così interminabili e soprattutto fuori dalla realtà sono stati un colpo basso.
Ho ceduto.. ed è stato bellissimo.
E' stato come essere in un film.
E ancora mi ci perdo se ci penso.

"Dimmi solo se hai paura."
No, io non ho paura e infatti sono mesi che mi ritrovo alla ricerca di situazioni paradossali, in cui smetto di respirare e invece mi sento più viva.

Ma in realtà paura ne ho. Ho paura che sia un circolo vizioso, una giostra da cui sia difficile scendere.

O forse è solo l'estate, che ogni anno tira fuori il "meglio" che è in noi .
Se così fosse, allora alla fine di settembre mi risveglierò anche io.